domenica 16 febbraio 2014

E Jones creò il mondo: il futuro in una bolla

Buongiorno cari lettori!!



Eccoci di nuovo qua per un piccolo riassunto, se così si può definire, di un romanzo che ho finito di leggere pochissimo tempo fa.
Il romanzo in questione è: E Jones creò il mondo di Philip K. Dick.
Un altro piccolo capolavoro direi... Dick, in questo romanzo, è riuscito a colpirmi con la sua fantasia e il suo modo di scrivere (come sempre direte voi.)
Tutto inizia con Cussick, personaggio principale che opera per conto del Gofed (l'ente governativo della terra che segue instancabilmente la teoria del relativismo). Cussick conosce Floyd Jones in una fiera, lo attira a se e, per 20 dollari, prevede il futuro della terra; Cussick rimane totalmente spiazzato quando il ragazzo, allora giovane, rivela che la terra verrà invasa dagli alieni. Ma chi è Jones?
Questo secondo personaggio è un precognitore, cioè un uomo che prevede il futuro a distanza di un anno. Jones è un tipo strano, strampalato, ma il suo ruolo è estremamente importante in tutta la faccenda. Senza farla tanto lunga, Floyd Jones, dopo che Cussick fa rapporto ai suoi superiori, si trova a combattere contro il Gofed.
Jones riesce a smuovere le masse, a vedere il futuro, il suo futuro. E sa per certo che il suo modo rivoluzionario, che spinge milioni di persone a manifestare contro il governo, lo porterà alla sua morte, ma anche alla sua eterna riconoscenza. Non vi rivelo il finale, ma un piccolo particolare mi ha colpito più di qualunque altra cosa...
In mezzo al romanzo c'è una storia che mi ha incuriosito: la presenza di 8 piccoli esseri creati in laboratorio. Che cosa centrano?
Questi esseri sono costretti a vivere in una grande bolla di vetro creata esclusivamente per loro. All'interno di questa bolla, il loro creatore - uno scienziato del Gofed - ricrea l'ambiente naturale di Venere. Sì, perché loro sono stati creati per popolare il grande pianeta Venere. Il loro ruolo, alla fine del romanzo, è estremamente essenziale per la sopravvivenza di Cussick e  di sua moglie.


Il finale è a effetto... E posso dire per certo che mi ha lasciato di stucco. Ma se ve lo rivelo, che diavolo di gusto c'è a leggere il libro?


Vi ricordo che un commento, un vostro parere o anche una semplice condivisione mi renderebbe felice e segnerebbe il vostro passaggio qui, sul blog de La divina invasione.







Quarta di copertina:



Nel XXI secolo i cittadini degli Stati Uniti sono guidati da un sistema teologico e filosofico chiamato ‘Relativismo di Hoff’, perfetta rappresentazione di un mondo in cui le persone non hanno nulla in comune e gli individui conducono le loro esistenze in un’intollerabile solitudine. Questa mancanza di unità permette al Governo di mantenere la sua struttura di potere e di soggiogare una popolazione la cui mancanza di emozioni impedisce di comunicare e di ribellarsi. La popolarità e il successo di Jones scaturiscono dalla sua campagna contro un misterioso plasma interstellare, una tipica rappresentazione aliena degli anni in cui il romanzo viene scritto, che infonde una nuova energia in una società stremata dal conformismo e dall’autorità. Jones ha dalla sua parte anche un particolare potere, una preveggenza limitata a un anno, che gli permette di leggere gli avvenimenti futuri quasi nella loro totalità. Ricco di situazioni futuristiche e bizzarre, sospeso tra utopia e cupo pessimismo, il romanzo rivela una visione cinica dell’idealismo rivoluzionario che anticipa alcuni esiti del decennio successivo. 



L'autore:





Il grande scrittore di fantascienza Philip Kindred Dick è nato il 16 dicembre 1928 a Chicago e ha trascorso in California, a Los Angeles e nella zona della Baia, la maggior parte della sua vita: un'esistenza inquieta e disordinata, ma sempre lucida dal punto di vista letterario, fin dagli esordi, avvenuti nel 1952. Philip Dick è stato al centro, dopo la morte, di un clamoroso caso di rivalutazione letteraria. 


1 commento:

  1. bel post,davvero interessante infatti ti seguo con piacere..
    un bacio..lory

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